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E’ possibile fare prevenzione del diabete mellito con la dieta

Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato che l’incidenza di diabete mellito, tipo 2 sta aumentando esponenzialmente, tanto da meritare il termine di vera e propria pandemia.

Le cause sono probabilmente legate alla rapida urbanizzazione, ai cambiamenti delle abitudini alimentari e al diffondersi di uno stile di vita prevalentemente sedentario. Tale patologia rappresenta un vero problema sociale, sia per il numero che per la gravità delle complicanze con conseguente aumento della spesa pubblica.

E’ fondamentale quindi agire sul  livello di attività fisica, la quantità di cibo introdottoa giornalmente e la qualità degli alimenti.

La comunità scientifica è oggi unanime ,nel riconoscere le seguenti relazioni che quindi debbono rappresentare la base per l’educazione dei pazienti alla prevenzione.

1.    Fibra alimentare – la comunità scientifica è unanime nell’asserire che un maggior introito di fibra vegetale, ridurrebbe il rischio di diabete tipo 2. Inoltre è stato anche evidenziato che esiste una riduzione dei livelli circolanti di parametri infiammatori quali la proteina C reattiva o l’interleuchina-6.

2.    Carboidrati, Indice Glicemico e carico Glicemico – lo studio European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition-Netherlands, ha dimostrato che diete ricche di alimenti raffinati e/o ad alto indice glicemico e/o carico glicemico si associano ad un maggior rischio di diabete. E’ stato anche evidenziato che tali alimenti hanno in genere anche un basso contenuto di vitamine, magnesio, lignani, fitoestrogeni ed acido fitico oltre che di fibre.

3.    Frutta e verdura fresca di stagione – secondo lo studio European Prospective Investigation of Cancer-Norfolk il maggior consumo di frutta e verdura si associa ad una significativa riduzione del rischio di diabete. Per la prevenzione si dovrebbero consumare 5 porzioni/die di frutta e verdura.

4.    Latte – un maggior introito di calcio e magnesio, minerali peculiari del latte, riducono il rischio di diabete.

5.    Caffè – studi prospettici hanno evidenziato che soggetti che bevono fino a tre tazzine di caffè/die hanno meno possibilità di sviluppare diabete. Tale effetto sembra essere correlato alla capacità dell’acido clorogenico (acido fenolico del caffè), di inibire l’attività della a–glucosidasi e dunque l’assorbimento del glucosio.

6.    Thè – una tazza di te/die abbassa il rischio di sviluppare diabete. Tale effetto è maggiormente evidente con il te nero piuttosto che con il te verde.

7.    Alcool – secondo l’Health Professionals Follow-up Study un moderato consumo di alcool favorisce la prevenzione del diabete. Tale consumo equivale per la donna ad 1 bicchiere/die e per 2 per l’uomo.

8.    Lipidi – una dieta ricca di grassi (39% delle calori totali) si associa ad una ridotta responsività delle b-cellule indipendentemente dalla qualità dei grassi assunti con la dieta

9.    Fast Food – numerosi studi epidemiologici e di metanalisi hanno evidenziato che soggetti che consumano una maggiore quantità di carne rossa, carne processata (hamburger…) e patatine fritte hanno un aumentato rischio di sviluppare diabete. Per quanto riguarda il consumo di pesce i dati son ancora scarsi e contraddittori.

10.    Fruttosio e Bevande zuccherate – succhi di frutta dolcificati con fruttosio, inducono una alterazione della tolleranza glucidica in soggetti geneticamente predisposti.

11.    Sodio – un elevato intake di sodio è un fattore di rischio predittivo indipendente da altri fattori quali sedentarietà, obesità ed ipertensione.

FONTE: G. De Pergola, A Ammirati, S. Bavaro, D. Caccavo, A. Gesuita. “Prevenzione del diabete mellito mediante dieta”. ADI Magazine, 3, 2011; 15.

Altri riferimenti:
–    Salas-Salvadò J et al., Diabete Care 2011, 34:14-19
–    Schulze MB et alò., Arch Intern Med 2007, 167:956-65
–    Sluijs I et al., Am J Clin Nutr 2010, 92:905-11
–    Harding AH et al., Arch Intern Med 2008, 168:1493-9
–    Villegasd R et al., Am J Clin Nutr 2009, 89:1059-67
–    Sartorelli DS et al., Am J Clin Nutr 2010, 91:1002-12
–    Odegaard AO et al., Am J Clin Nutr 2008, 88:979-85
–    Joosten MM et al., Am J Clin Nutr 2010, 91:1777-8
–    Goree LL et al., Am J Clin Nutr 2011, 94:120-7
–    Aune D et al., Diabetologia 2009, 52:2277-87
–    Sartorelli DS et al., Nutr Metab Cardiovasc Dis 2009, 19:77-83
–    Hu G et al., Diabetologia 2005, 48:1477-83

Letizia Saturni

fonte Funiber