integratori 2La glutammina ci può aiutare

Una buona efficienza delle funzioni di stomaco e intestino è indispensabile per assicurare un idoneo assorbimento delle vitamine e dei sali minerali. Va ricordato che una delle cause più comuni di cattiva digestione e di scarso assorbimento intestinale è rappresentata da ogni condizione di stress, in particolare dalle tensioni psichiche e dai sovraccarichi emotivi legati alla vita di relazione. Anche regimi dietetici incongrui, come diete ipocaloriche dimagranti squilibrate, possono diminuire la produzione di acido cloridrico da parte della mucosa gastrica e innescare fenomeni di malassorbimento di nutrienti. Nella pratica sportiva è pertanto di estrema importanza disporre di un sistema gastro- intestinale sufficientemente sano. In quest’ottica riveste un ruolo fondamentale l’aminoacido acido glutammico, precursore della L-glutammina. Questa amina è il principale carburante metabolico della mucosa intestinale, di cui migliora la struttura e la funzione dei villi, i responsabili dell’assorbimento degli alimenti. Gli alimenti ricchi di acido glutammico sono carni e pesce, semi, germogli e cavoli cappuccio. La loro provenienza biologica o biodinamica ne assicura la qualità e la biodisponibilità in glutammina. Una buona quota di acido glutammico però viene persa con la cottura. Autorevoli studi scientifici hanno mostrato che la glutammina migliora l’assorbimento intestinale di acqua, sodio, potassio e cloruri e che pertanto può essere utile nell’attività sportiva. Newsholme nel 1994 ha dimostrato che la glutammina svolge effetti favorevoli sul sistema immunitario degli atleti e che la sua integrazione porta a una riduzione dell’incidenza di infezioni. Ne sono state altresì dimostrate un’azione antiinfiammatoria e una moderata azione antidolorifica.
Attenti allo stress!
Situazioni stressanti non solo agiscono negativamente sull’assorbimento intestinale di vari nutrienti, ma possono anche innescare variazioni ormonali che fanno scadere lo stato di forma sportiva. In particolare può aumentare i livelli di cortisolo e diminuire quelli di alcuni ormoni anabolizzanti (soprattutto il testosterone). Ciò provoca una serie di inconvenienti come incremento del peso corporeo, intolleranza ai carboidrati e calo della resistenza fisica. In queste condizioni l’allenamento può essere a volte anche controproducente e può aggravare la situazione di stress. In particolare, aumenta la quota di radicali liberi, molecole killer che si producono in seguito alle ossidazioni cellulari e che attaccano cuore, vasi sanguigni e altri organi nobili dell’organismo, come il cervello. Si parla proprio di stress ossidativo, e l’integrazione alimentare con sostanze antiossidanti è di fondamentale importanza. Tra queste, ricordiamo la frutta fresca colorata ricca di antociani e polifenoli come il mirtillo, il ribes e l’uva. I succhi biologici e biodinamici di questi frutti sono una fonte davvero ricca di antiossidanti.
Meglio una integrazione naturale
Come correre ai ripari quando lo stress psicofisico la fa da padrone? Qui la corretta “integrazione” non è più alimentare, ma prettamente “animica”. Riscoprire la pratica sportiva in modo nuovo significa anche integrarla armoniosamente nel proprio stile di vita, accanto ad abitudini alimentari e a comportamenti sociali che promuovano la salute. Va sicuramente in direzione opposta a questo indirizzo l’ostinata ricerca di una forma fisica solo “esteriore”, che molti frequentatori di palestre ricercano attraverso una esasperata e “meccanica” serie di esercizi fatta tra quattro mura, dimenticando completamente di vivere e fare sport a contatto con la natura, con i suoi colori e i suoi ritmi. Anche l’assunzione di integratori alimentari per potenziare l’attività muscolare segue la stessa logica. Da quelle parti abbondano prodotti sintetici a base di aminoacidi, creatina e quant’altro, il cui sovradosaggio può creare problemi a livello degli organi emuntoriali, in particolare a livello renale.

fonte www.valorealimentare.it