olioL’olio d’oliva aiuta a frenare i rialzi improvvisi della glicemia dopo i pasti nei soggetti con diabete di tipo 1.

La prova arriva da un recente  studio di un gruppo di ricercatori della Società Italiana di Diabetologia che documenta come l’uso dell’olio contribuisca a migliorare il controllo del diabete e dunque a proteggere l’apparato cardiocircolatorio dalle complicanze di questa malattia.

.Le escursioni della glicemia dopo un pasto, possono diventare vere e proprie impennate, se si consumano cibi a cosiddetto ‘indice glicemico’ elevato (l’entità dell’aumento della glicemia dopo l’assunzione di alimenti a base di carboidrati, rispetto a un valore di riferimento rappresentato dall’assunzione di glucosio puro). Aggiungere olio d’oliva agli alimenti riduce l’indice glicemico dei pasti, ovvero le impennate post-prandiali della glicemia contribuendo così a proteggere i pazienti dalle complicanze cardiovascolari e microvascolari del diabete.

Dallo studio appena pubblicato online sulla rivista Diabetes Care, organo ufficiale dell’American Diabetes Association emerge che l’olio extravergine di oliva, è il condimento ideale anche per chi non ha diabete, in quanto aiuta a combattere quei fattori di rischio cardiovascolare diffusi nella maggioranza delle persone che hanno superato la mezza età e oggi sempre più comuni anche nei giovani adulti.