ciccolatoGli effetti protettivi del consumo di cioccolato fondente sull’endotelio vascolare sono stati descritti da differenti studi, specie per la vasodilatazione flusso-mediata (FMD). Ma altri effetti benefici sono emersi ultimamente.

lo studio :

In uno studio randomizzato incrociato in doppio cieco sono stati esaminati gli effetti del forte consumo quotidiano  e del consumo in 4 settimane di cioccolato fondente arricchito con un’elevata quantità di flavonoli (HFC) e di cioccolato nero con la normale quantità di flavonoli (NFC) sulla vasodilatazione flusso-mediata , sulla conta leucocitaria, sul livello delle citochine del plasma e sulle molecole della superficie cellulare in uomini in sovrappeso (età 45-70 anni).

Sono stati inoltre raccolti i profili sensoriali e i punteggi relativi alla motivazione del consumo di cioccolato. I risultati hanno dimostrato che in 4 settimane di consumo quotidiano la vasodilatazione flusso-mediata aumentava dell’1%, di contro si notava una diminuzione della conta cellulare dei leucociti, una diminuzione delle sICAM1 e sICAM3 plasmatiche, e una diminuita espressione dei marcatori di adesione leucocitaria, senza differenze tra il consumo di HFC e di NFC. L’arricchimento con flavonoli ha, invece, influenzato negativamente il gusto  e quindi anche la motivazione al consumo di cioccolato.

Secondo gli autori, quindi, lo studio ha dimostrato che il consumo di cioccolato fondente ha effetti molteplici sulla salute dell’endotelio vascolare, poiché, oltre a migliorare la funzione vascolare, riduce anche la capacità di adesione dei leucociti circolanti e le funzioni vascolari negli uomini in sovrappeso.

In pratica, il consumo di cioccolato fondente oltre ad avere una funzione positiva sul flusso vascolare avrebbe anche una funzione antinfiammatoria.  Il che non guasta, specie nelle persone in sovrappeso in cui lo stato infiammatorio  è già notevolmente compromesso col potenziale di influire sulle complicanze cardiovascolari (aterosclerosi) e metaboliche presenti nel sovrappeso e nell’obesità.

Insomma, per il nutrizionista è sempre più difficile raccomandare ai pazienti in sovrappeso o obesi di astenersi totalmente dal consumo di cioccolato. Forse si può trattare su un moderato consumo una tantum come premio e rinforzo della motivazione al cambiamento  nei soggetti in dieta  restrittiva.

 

Autore: Patrizia Maria Gatti

 

fonte:

http://www.ncb.nlm.nih.gov/pube/24302679