dietaÈ stato dimostrato che l’abitudine di fare la prima colazione, anche se abbondante e ipercalorica, può favorire la perdita di peso, nelle donne obese con sindrome metabolica. Ma gli studi in proposito sono ancora in discussione.

Lo studio

Per perdere peso, è meglio mangiare di più a colazione, a pranzo o a cena? Secondo uno studio condotto su donne in sovrappeso o obese e con sindrome metabolica, la soluzione sta nel concentrare un maggiore apporto di calorie nella prima colazione. Lo scopo primario dello studio è stato quello di confrontare una dieta restrittiva (fatta per perdere peso) con una dieta a elevato apporto calorico durante la prima colazione e una dieta isocalorica con più elevato apporto calorico a cena.Le donne in sovrappeso e obese (BMI 32,4 ± 1,8 kg / m 2) con sindrome metabolica sono state randomizzati per ricevere tre tipi di dieta: una isocalorica (~ 1400 kcal), una con prima colazione ipercalorica (BF) (700 kcal colazione, pranzo 500 kcal, 200 kcal cena ) e una (D) prevedeva un maggior apporto di calorie a cena  (200 kcal colazione , pranzo 500 kcal, 700 kcal cena), l’osservazione è durata per 12 settimane consecutive.

Si è così prima evidenziato che il gruppo BF ha mostrato una maggiore perdita di peso e riduzione di circonferenza vita Inoltre, sebbene la glicemia a digiuno, l’insulina e la grelina siano diminuiti in tutti i gruppi, la glicemia e il test di stimolazione all’insulina erano diminuiti significativamente nel gruppo BF.

I livelli medi di trigliceridi sono diminuiti del 33,6% nel gruppo BF, ma sono aumentati del 14,6% nel gruppo D. Il test orale di tolleranza al glucosio ha mostrato una maggiore diminuzione della glicemia e dell’insulinemia solo nel gruppo BF. In fine i test di risposta per saggiare la fame e sazietà  hanno complessivamente dimostrato un elevato senso di sazietà nel gruppo BF.

Dunque gli autori ritengono che una colazione ricca e abbondante in calorie, possa essere la proposta vincente per ottenere un buon compenso metabolico in donne obese già sottoposte dieta allo scopo di perdere peso. Una proposta che in genere è ben accetta anche dai pazienti con obesità già complicata da alterazioni metaboliche, e che potrebbe essere utile per aumentare la loro aderenza a un piano terapeutico restrittivo, che va sempre ben calibrato dallo specialista .

 

Autore: Patrizia Maria Gatti