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L’obesità è associata a molte comorbidità come l’apnea ostruttiva del sonno (OSA), il diabete mellito di tipo 2 (T2DM) e le malattie cardiovascolari (CVD).

L’obesità contribuisce all’OSA in quanto l’aumento del grasso del collo porta all’ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno. Inoltre, la posizione di decupito, aumentando la circonferenza addominale, induce una diminuzione del volume polmonare, peggiorando ulteriormente l’ipossia.

L’OSA è anche caratterizzata da disfunzione neuronale dei muscoli necessari per mantenere pervie le vie aeree superiori durante il sonno.

In uno studio osservazionale su adulti per lo più bianchi, quelli con un BMI superiore a 30 avevano un rapporto di rischio di 1,48 di avere OSA rispetto a quelli che erano di peso normale; tuttavia questo effetto non era significativo per gli adulti sovrappeso.

L’obesità e l’OSA possono anche essere associate in modo indipendente ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari. In una coorte di persone indirizzate alla polisonnografia, il rischio di sviluppare fibrillazione atriale aumenta con l’aggravarsi della gravità dell’indice di apnea-ipopnea o con un BMI più alto. Altre comorbidità associate comprendono l’ipertensione, la depressione e il reflusso gastrico.

L’obesità è anche uno dei principali fattori causali dell’OSA e l’OSA stessa può promuovere l’insorgenza di T2DM dopo che gli episodi ipossici diminuiscono la sensibilità all’insulina e l’attivazione del percorso simpatico porta al rilascio di marcatori infiammatori associati all’insulino-resistenza.

La pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP) può essere utilizzata per migliorare entrambe le condizioni, dal momento che la CPAP riduce gli episodi di ipossia e aumenta la sensibilità all’insulina e migliora il metabolismo del glucosio.

La relazione tra sonno disturbato e T2DM incidente ha una relazione a forma di U, in cui chi ha meno di 5 ore o più di 9 ore di sonno è a maggior rischio.

Il sonno disturbato è associato all’insulino resistenza, aumentando così il rischio di diabete di tipo 2. Lo stesso T2DM è associato all’obesità e al dolore co-morboso come la neuropatia. Ciò aumenta il rischio di sonno disturbato. Di conseguenza, i pazienti diabetici dovrebbero essere sottoposti a screening per OSA e viceversa.

Disturbi del sonno e obesità sono fattori di rischio per gli altri componenti della sindrome metabolica, pertanto si dovrebbe indagare anche l’ipertensione, la dislipidemia e il rischio di malattie cardiovascolari.

Obesità, OSA e T2DM sono associati poiché sono tutti associati ad alterazioni dei marcatori infiammatori e aumentano il rischio di malattie cardiovascolari.

La strategia di gestione di queste condizioni include la perdita di peso. La perdita di peso può essere ottenuta attraverso la modifica dello stile di vita: aumento dell’attività fisica e diminuzione dell’apporto calorico con una dieta personalizzata.

 

Autori: Jehan S, Myers AK, Zizi F, Pandi-Perumal SR, Jean-Louis G, McFarlane SI.

Fonte: Sleep Med Disord. 2018;2(3):52-58. Epub 2018 Jun 21.

Link della fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6112821/